
Marzo - Tra me e me, Il dialogo interno
Condividi questo articolo su
“Vai bene” “Vai male” “Non si fa” “Non si dice” “Divertiti” “Studia” “Non ti manca niente” “Mi manca tutto” “La vita è una” “La vita è tua” “Vai” “Resta” “A tutto c'è una soluzione” “Sorridi”.
Pensiamo sempre, continuamente, anche quando non ne siamo consapevoli. Le voci nella testa hanno il potere di influenzare la nostra vita e le nostre azioni. Solo notando il modo in cui parliamo con noi stessi, possiamo modificare la realtà. Ma da dove provengono queste vocine?
Secondo Berne il nostro dialogo interno è tra tre diverse entità (Stati dell’io): il Genitore, l’Adulto e il Bambino. Bisbigliano così al mio orecchio le voci interiorizzate dei genitori che ho avuto, della bambina che sono stata e dell’adulta che sono diventata. Non sempre rose e fiori. I nostri tre stati dell’io (Genitore, Adulto e Bambino) possono essere in relazione sana o disfunzionale tra loro. Ognuno dei tre aspetti svolge importanti funzioni ma la voce che portiamo dentro del nostro papà, della nostra mamma e del bambino che siamo stati può essere positiva o negativa a seconda della nostra storia personale.
Posso parlare a me stessa con il Genitore Normativo che può offrirmi limiti e regole utili o che può ipercriticarmi e svalutarmi.
Posso parlare a me stessa con il Genitore Affettivo che offre sostegno e supporto o che mi iperprotegge.
Posso dare voce al Bambino Naturale che mantiene viva la creatività, la curiosità e il gioco o che rischia di non farmi avere limiti.
Posso dare voce al Bambino adattato, obbediente e cooperante oppure passivo, lamentoso o compiacente.
Solo la nostra voce Adulta vive nel presente (non sa cosa ci è stato detto), raccoglie informazioni, valuta le situazioni, si attiene ai dati di realtà e pondera le scelte.
La comunicazione tra gli stati dell’io può diventare distruttiva se ad esempio parliamo a noi stessi con il genitore critico e svalutante a cui facilmente risponderemo con la nostra parte bambina, passiva o ribelle.
Se consapevolizzo il mio dialogo interno posso scegliere a quale parte di me dare voce. Quello che siamo è nascosto sotto tutto ciò che ci hanno detto e che pensiamo di noi.
Pratichiamo gratitudine, che ancor più dell’amore ci fa vibrare ad altissime frequenze.
Sono grata ai miei genitori per tutto quello che ho avuto e per tutto quello che non ho avuto, è lì che ho trovato chi sono.
Questo è il mese della festa del papà e ringrazio il mio! Eterno ragazzo che mi ha lasciata sempre libera come libero è lui, che vorrebbe rinascere perché la vita è bella e va goduta, perché c’è il sole, c’è il mare, perché ti fai un giro in vespa e sei felice, perché ti bevi il caffè al bar mentre leggi il giornale, perché i tuoi migliori amici ti conoscono e ti perdonano tutto, perché le cose è meglio farle che non farle e si può dire di sì a tutto perché poi a tutto c’è una soluzione, sempre.
Marzo in breve
- Consapevolizziamo il nostro dialogo interno (ad es. Cosa mi dico quando sbaglio?)
- Notiamo la nostra voce quando siamo nello stato dell’Io Genitore, Adulto o Bambino. Da dove viene?
- Circondiamoci da persone diverse da ciò a cui siamo stati abituati, se ad esempio siamo cresciuti in un mondo freddo, distanziante o critico scegliamo amici e amori accoglienti!
- L’azione spegne la paura, facciamo tutto nonostante tutto, sperimentiamo cose nuove pur sapendo che la nostra vocina critica dirà la sua!♥️
Se hai voglia di condividere con me la tua esperienza puoi scrivermi su info@lauraliotti.it anche in forma anonima e ti risponderò il prima possibile.

Hai trovato questo testo interessante? Se ti va, puoi iscriverti gratuitamente alla newsletter per ricevere nuovi articoli direttamente nella tua casella di posta.
Invio massimo 1-2 messaggi al mese, non c'è nessun costo e puoi cancellare l'iscrizione quando vuoi.😊
Potrebbero interessarti

Marzo - Il codice dell’anima. Hillman
Vivere non è sempre facile, ma ogni esperienza ci guida nella scoperta di chi siamo. Hillman ci invita a riconoscere il nostro daimon, il seme che porta il senso del nostro percorso. La vita ci somiglia quando seguiamo ciò che ci ha sempre chiamato, fin dall’infanzia.

Agosto - La mia partenza Zen
Come per la scelta dei vestiti da mettere in valigia, per ogni persona, situazione o pensiero che entra nella mia vita ora mi chiedo - È necessario? - Mi fa stare serena? - Contribuisce alla mia crescita o autostima?

Ma'
Come se in una lunga passeggiata avessi ceduto parti di me. Quando ho inseguito luoghi che non mi appartenevano; quando non mi sono arrabbiato; quando non ho seguito i miei turbamenti.