
Febbraio - Trasparente
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Ho imparato presto a non dare fastidio, ad abitare il mondo in punta di piedi. Una bambina buona. Trasparente, senza forma, senza confini, tutto mi attraversava. Crescendo volevo essere vista, anche poco, anche troppo, anche male. Ipersensibile, timida o introversa. Ci pensiamo come siamo stati pensati. Ci amiamo come siamo stati amati?
Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby, la relazione che abbiamo instaurato nell’infanzia con le nostre figure genitoriali (o caregiver) condiziona e determina il modo in cui ci predisponiamo a livello emotivo, cognitivo e comportamentale, a vivere tutte le relazioni future, comprese quelle sentimentali.
Attaccamento Sicuro “So che ci sei”
Il bambino che percepisce il genitore come amorevole ed accudente, disponibile ma non intrusivo, sente di poter esplorare il mondo ed è libero di costruirsi un’identità autonoma. Nelle relazioni da adulto, il bambino che ha sviluppato un attaccamento sicuro sarà pronto a dare e ricevere amore. Con una visione positiva di sé e dell’altro, baserà la sua storia sentimentale sulla reciproca fiducia. Che meraviglia! Le persone sicure scelgono generalmente chi è altrettanto sicuro.
Attaccamento Insicuro Ambivalente “Ci sei e non ci sei”
Il genitore ha spesso degli irrisolti o vive dei momenti di difficoltà per cui non è sempre emotivamente disponibile e vive la relazione con il figlio in maniera ambivalente. A volte è amorevole e disponibile, altre volte è assente, distaccato o oppressivo. Quando è accudente, il figlio si sente buono ma quando è rifiutante il piccolo si sente cattivo. Nelle relazioni da adulto, potrà sviluppare diffidenza, iper controllo, paura di essere abbandonato, tradito o rifiutato, con esplosioni di emozioni intense, di rabbia o gelosia. Imprigionati nella sensazione antica di non sentirsi degni d’amore, vivono le passioni con montagne russe emotive. Le persone con attaccamento insicuro ambivalente possono inciampare in storie di dipendenza affettiva, riaprendo così la ferita del non sentirsi amabili.
Attaccamento Insicuro Evitante “Non ci sei”
Il piccolo viene spronato ad un’autonomia precoce, sente il genitore come freddo e distaccato, poco presente nel suo bisogno di contatto. Niente abbracci, niente tenerezza. Vengono soddisfatti i bisogni fisici di nutrizione e di igiene ma trascurati tutti quelli emotivi. Il bambino blocca e congela le proprie emozioni, troppo dolorose e potenzialmente pericolose perché lo rendono vulnerabile e fragile. Ha imparato che deve cavarsela da solo. Così da adulto metterà sempre una qualsiasi distanza tra sé e l’altro. Avrà timore della vicinanza emotiva, dell’intimità. Preferirà storie superficiali o con compagni simili, con chi ha la sua stessa necessità di mantenere un muro.
In breve
Secondo Bowlby Il tipo di attaccamento instaurato nei primi anni di vita con i nostri genitori (o caregiver) plasmerà la nostra capacità di costruire e mantenere legami significativi, così come avranno un peso il nostro temperamento o l’ambiente in cui cresciamo. Ma basta anche solo un incontro, una storia felice, un’amicizia nutriente oppure un percorso di consapevolezza ed il nostro modo di amare e di volere bene può trasformarsi♥️
Se hai voglia di condividere con me la tua esperienza puoi scrivermi su info@lauraliotti.it anche in forma anonima e ti risponderò il prima possibile.

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