
Mai abbastanza
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Nel raccontare la mia storia inizio dalla fine, da quello che ho capito quando ho deciso di farmi aiutare.
Non sempre l’amore ha a che fare con il restare. Nella nostra storia c’è stato poco che riguardasse davvero lui, me e lui. La nostra storia ha riguardato soprattutto me, i miei nervi scoperti, i miei fantasmi, le mie paure, il mio sentirmi “mai abbastanza”, l’accettazione di me.
Ho incontrato L. in un momento delicato e critico della mia vita ma dopo una prima fase di grande presenza, piano piano ha iniziato a defilarsi. Ho così vissuto la perdita di una “persona speciale”, unica, indimenticabile e non perché sia stato il grande amore della mia vita, per niente.
Il suo allontanarsi ha aperto uno squarcio dentro di me, all’improvviso mi ha messo davanti a me stessa, mi sono sentita nel posto sbagliato … la mia vita in quel momento. Insoddisfazione, frustrazione, rabbia sono stati per un po’ i miei compagni quotidiani. Ah dimenticavo c’erano anche i miei figli e il mio compagno ai quali fino a quel momento avevo regalato abnegazione.
L. è stato concedermi del tempo per me, mi sono legata a lui e ho costruito grandi aspettative … ero pronta a tutto! Lui doveva ancora costruire tutto, se stesso e la sua vita.
Per un po’, pochi mesi, ci abbiamo creduto entrambi, lui però sempre più prudente di me. Poi ha voluto cambiare rotta senza mai lasciarmi andare davvero, io ho accettato l’inverosimile. Ecco a quel punto avanzare il mio “mai abbastanza”, dovevo fare sempre di più, aggiustare il tiro su quelle che erano le sue esigenze e non le mie (le mie come sempre quasi non le vedevo) … sono passati 4 anni.
Mi sono ritrovata spesso in un luogo a me molto familiare: nell’attesa. Riuscivo a gestire meglio il malessere e la frustrazione per le lunghe attese che lui mi regalava piuttosto che l’idea di perderlo, la conferma di non essere stata abbastanza. Tutto questo però mi ha logorata, sfiancata e a tratti mortificata.
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